Oggi parliamo di…Gastroprotettori
Più comunemente conosciuti come “gastroprotettori”, gli Inibitori di Pompa Protonica (PPI), sono tra i farmaci più prescritti e venduti in tutto il mondo. Fin dalla loro introduzione in terapia, alla fine degli anni ’80, questi efficaci inibitori di patologie come il reflusso gastroesofageo o il danno mucoso da stress.
I cosiddetti “prazoli”: conosciamoli meglio!
I gastroprotettori hanno la capacità di “spegnere” la secrezione di acido gastrico, soprattutto quando questa è eccessivamente abbondante e rischia di compromettere il sottile equilibrio che governa l’integrità della mucosa dello stomaco.
I PPI disponibili sul mercato e che vengono utilizzati con frequenza nella pratica clinica sono conosciuti come “prazoli”: omeprazolo, lansoprazolo, rabeprazolo, pantoprazolo ed esomeprazolo.
È ormai noto come la frase “mezz’ora prima di colazione o di cena” sia l’indicazione più caratterizzante di questo gruppo di farmaci. Perché non a stomaco pieno o in qualsiasi altro momento della giornata? Scopriamolo insieme!
Questo è il vero punto cruciale: tutti i bloccanti di pompa protonica non sono attivi così come tali, ma sono dei pro-farmaci, vale a dire che, una volta assunti, necessitano di essere attivati per poter esplicare la loro azione farmacologica.
Ma soprattutto, i gastroprotettori a contatto diretto con grandi quantità di acido gastrico (situazione che si verifica mentre mangiamo ad esempio) vengono degradati molto velocemente! Ecco perché la formulazione farmaceutica prevede la presenza di un rivestimento gastro-resistente che impedisce il loro dissolvimento diretto nello stomaco, ma che consente un assorbimento ottimale una volta raggiunto il lume intestinale.
Ed ecco anche perché l’assunzione deve avvenire una mezz’ora circa prima di un pasto: il farmaco bypassa lo stomaco per poter essere assorbito correttamente senza essere degradato, per poi tornarci attraverso il circolo ematico. A questo punto, il cibo che introduciamo con il pasto stimola una produzione maggiore di acido gastrico che attiva il farmaco stesso, che ormai è giunto nella giusta destinazione.
Ci teniamo a sottolineare quanto sia fondamentale seguire sempre le indicazioni del proprio medico curante o dello specialista per condurre una terapia antiacida ottimale. Vi daremo però dei consigli per non incorrere in quelli che sono gli effetti collaterali dei gastro-protettori, molto spesso utilizzati senza la consapevolezza che possono essere anche dannosi alla salute se non si presta attenzione a piccoli accorgimenti.
Facciamo un piccolo passo indietro: l’acido gastrico è importante?
L’acido cloridrico prodotto nello stomaco è fondamentale per moltissime attività che il nostro organismo deve compiere in ogni istante della giornata. Consente la digestione delle proteine e di altri nutrienti; crea un pH fortemente acido che ci difende da batteri patogeni; favorisce l’assorbimento di Ferro, Magnesio, Calcio, Zinco e di vitamine del gruppo B, soprattutto della Vitamina B12. Il fattore intrinseco gastrico, infatti, necessita di acido per poter garantire l’assorbimento della B12. La fisiologica acidità gastrica consente inoltre l’assorbimento di alcune categorie di farmaci, sia ad uso saltuario che cronico.
Cosa succede se l’acido gastrico viene prodotto in minor quantità?
Da quanto abbiamo detto nel paragrafo precedente, risulta chiaro come una riduzione costante della produzione di acido gastrico possa compromettere tutte le importanti attività fisiologiche necessarie al buon stato di salute del nostro organismo e al corretto funzionamento di alcuni medicinali.
Come contrastare questi fenomeni?
È bene innanzitutto chiarire con il proprio medico curante la durata della terapia con gastroprotettori, cercando di accordare qualche periodo di pausa dall’assunzione del farmaco durante l’anno. Nel caso questo non fosse possibile, non sospendere per alcun motivo il trattamento.
In entrambi i casi citati è comunque fortemente raccomandato integrare la propria alimentazione con vitamine del gruppo B, la B12 in particolare, magnesio, oligoelementi come zinco e selenio, la vitamina PP (Previeni Pellagra) -ottima per proteggere e rigenerare la mucosa gastrica- e una corretta miscela di probiotici che possano colonizzare correttamente sia stomaco che intestino per proteggere l’organismo da batteri patogeni e garantire un corretto assorbimento delle vitamine.
Anche altri ceppi di Lattobacilli e Bifidobatteri risultano fondamentali per la colonizzazione ottimale dell’intero tratto gastro-intestinale, molto spesso compromessa dall’utilizzo dei PPI.
Durante i periodi di pausa dalla terapia con gastroprotettori, qualora si verificasse bruciore e reflusso, è possibile assumere antiacidi naturali associati ai giusti probiotici e vitamine. Così facendo, la mucosa gastrica si rafforzerà e riuscirà a gestire al meglio un eventuale eccesso di acido.
Per qualsiasi necessità e per ricevere un consiglio professionale e personalizzato, rivolgiti a noi di Farmacia dell’Olmina! Sapremo rispondere a tutte le tue esigenze.